mercoledì 17 febbraio 2021

LA TERRA E' PIATTA? ATTENTI ALLE FAKE NEWS!





Da tempo si sta parlando di terrapiattismo.

Ma cos’è il terrapiattismo? 

Si tratta di una corrente di pensiero che ha idee di tipo filosofico e scientifico riguardanti la Terra, negando che sia di forma sferica e sostenendo che sia di forma piatta come un disco, con il Polo Nord al centro e sul bordo un muro invalicabile di ghiaccio; inoltre la terra non ruota su se stessa e non orbita attorno al sole e la gravità non esiste. 

I terrapiattisti ritengono che la NASA e le immagini fornite da satelliti e stazioni spaziali non siano vere ma modificate; sostengono che se qualcuno guarda verso l’orizzonte, vede che tutto è piatto: i terrapiattisti impongono la loro teoria e sono certi che l’idea della Terra sferica derivi anche dagli insegnamenti che abbiamo ricevuto a scuola. 

Questa teoria ha origine in America e in Inghilterra con il nome di “flat Earth” ma con origini molto antiche. È arrivata fino a noi oggi con il nome di “terrapiattismo” e i suoi sostenitori, detti “terrapiattisti”, rinnegano totalmente le idee della scienza canonica e infatti rifiutano la teoria di Eratostene di Cirene, matematico ed astronomo greco che nel 276 a.C. calcolò la circonferenza della terra. 

Egli era uno studente ad Alessandria d’Egitto quando venne a sapere che ad Assuan nel giorno del solstizio d’estate, ovvero quando il sole è sopra l’equatore, in questa città un bastone conficcato nel terreno non genera nessuna ombra. 

Eratostene allora fece un esperimento nello stesso giorno: conficcò un bastone per terra sia ad Alessandria che ad Assuan e si accorse che, nonostante le due città fossero poco distanti, il bastone ad Alessandria creava un’ombra e da questa osservazione allora Eratostene pensò e dedusse che la terra era di forma sferica. Egli usò queste ombre per calcolare la circonferenza della Terra, che è circa di 39.000 km, cioè 50 volte la distanza tra Alessandria e Assuan. 

Questo dimostra che la terra è rotonda (sferica) ma non piatta. 

Noi possiamo difenderci dalle fake news come questa diffusa dai terrapiattisti facendo attenzione a vari elementi: 

Dobbiamo osservare con attenzione e ritenere se valida o no la fonte del testo o video; 

2 Approfondire la comprensione del testo leggendolo interamente e con attenzione; 

3 Verificare l’autore e vedere se è un autore credibile o meno;

4 Verifica la data del testo se è recente o meno; 

5 Chiedere a un esperto o ad un adulto che ne sappia qualcosaper esempio i genitori; 

6 Domandarci se può essere uno scherzo troppo stravagante o al limite della realtà; 

7 Verificare i nostri preconcetti o considerare se le nostre convinzioni influenzano il nostro giudizio. 

Insomma dobbiamo stare attenti e osservare molte cose per capire se la fonte sia vera o se la notizia che stiamo leggendo sia una fake news. Bisogna anche essere attenti a non dare troppe informazioni personali a siti e ad applicazioni sospettate da noi o dagli utenti stessi di essere ingannevoli. 

Un’altra cosa che ci deve far dubitare della serietà di persone come i terrapiattisti è che questi chiedono il pagamento di un biglietto per assistere alle loro conferenze, come se si trattasse di un vero e proprio spettacolo invece di una divulgazione scientifica. 

 

Fonti consultate per la stesura di questo testo:

https://www.supereva.it/terrapiattisti-ecco-prova-delle-prove-secondo-loro-46713 

https://www.focus.it/scienza/scienze/quando-e-nato-il-terrapiattismo 

https://www.youtube.com/watch?v=e0i6ukPjpi8&ab_channel=LucaDiscacciati 

https://scuoladipaloalto.it/come-difendersi-dalle-fake-news/

                                                                              Rocco

STORIE DI RUDOLPH, LA RENNA DAL NASO ROSSO

 



ALLA RICERCA DEL SACCO DI BABBO NATALE

Rudolph, quando era ancora un cucciolo, veniva preso in giro dalle altre renne perché aveva il naso più grande e luminoso; la giovane renna si sentiva brutta e avrebbe voluto che quel naso non fosse mai esistito. Un giorno Babbo Natale chiamò Rudolph perché voleva che trainasse la slitta per fare luce con il suo naso. La notte del 24 dicembre si alzò una nebbia molto fitta: Babbo Natale non riuscì a guidare la slitta e andò a sbattere contro una montagna. La slitta, precipitando, si ruppe in tanti pezzi. Babbo Natale era disperato per la sua slitta ormai distrutta ma lo divenne ancor di più quando scoprì che il pacco dei regali era scomparso! Babbo Natale, sempre più disperato, guardò il suo orologio magico, che indicava dove si trovasse il sacco dei regali: il sacco si trovava in quella città da qualche parte ma non si capiva dove! Allora Babbo Natale disse: "Piccolo Rudolph, ti affido l'incarico di ritrovare il mio sacco mentre io e le altre renne cerchiamo un nuova slitta!"

"Ti faccio compagnia io!" gridò a Rudolph il suo migliore amico, la renna Ralph, che corse verso di lui. Quindi Babbo Natale partì e per Rudolph e Ralph iniziò la loro avventura. Intanto due bambini di nome Ginny e Mark, che stavano aspettando l'arrivo di Babbo Natale, videro scendere in mezzo alla nebbia solo le due renne. Mark e Ginny corsero verso di loro implorandoli di poter viaggiare insieme perché volevano conoscere Babbo Natale. Le renne vollero accontentarli e volarono in lungo e in largo con i bambini sulla groppa, fino a quando videro una strana casetta da dove uscivano ed entravano omini di piccola taglia. Rudolph si avvicinò e scoprì che quegli omini dai cappelli dai colori buffi erano elfi mandati da Babbo Natale in ogni città con il compito di raccogliere tutte le letterine dei bambini. Le renne e i bambini furono accolti bene dagli elfi che avevano riconosciuto la renna dal naso rosso. L'elfo più anziano e saggio diede a Rudolph uno strumento che funzionava come radar per trovare facilmente il sacco dei regali. Così le renne e i bambini ripartirono e viaggiarono fin quando il radar cominciò a suonare all'impazzata: avevano trovato il sacco che era incastrato dentro un camino. Quando andarono per recuperarlo, nessuna delle due renne ci riuscì per colpa delle maestose corna, così Ginny e Mark si infilarono nel camino recuperando il sacco. Dopo aver consegnato tutti i regali, Babbo Natale diede una medaglia di riconoscimento alle due renne e ai bambini ringraziandoli di aver salvato il Natale.                                                                                                          Martina C.

                         IL SOGNO DI RUDOLPH

C’era una volta una renna chiamata Rudolph, conosciuta dagli amici come “Rudolph dal naso rosso”, che era la renna più importante di Babbo Natale perché aveva un naso rosso che si illuminava: di notte, quando si consegnavano i regali, guidava la slitta seguita da tutte le sue amiche renne. Un giorno Babbo Natale si sentì male e non potette uscire con la sua slitta per consegnare i regali.  Gli elfi temevano già che il Natale fosse rovinato e che i regali sarebbero rimasti sulla slitta, ma così non fu perché Rudolph si offrì per consegnare i regali e non deludere i bambini. Babbo Natale tirò un sospiro di sollievo e felice gli diede l’elenco dei bambini a cui consegnare i regali Rudolph si mise in spalla il sacco e partì. Viaggiò tutta la notte con il gelo e la nebbia ma non riuscì a trovare le case di tutti i bambini del mondo perché il suo naso purtroppo non si illuminava più e quindi non riusciva a vedere la strada per andare nelle case dei bambini; inoltre da solo non riusciva a trascinare la slitta carica di regaliIl giorno dopo triste e stanco ritornò alla fabbrica di giocattoli e crollò in un sonno profondo. Al suo risveglio vide Babbo Natale con il viso triste e l’espressione molto delusa, così Rudolph capì che non era più la sua renna preferita perché aveva rovinato il Natale a tutti i bambini. Improvvisamente Rudolf si scosse: aveva capito che il Natale non era ancora passato e che quello che aveva vissuto era stato solo un bruttissimo sogno! Ora doveva aiutare i folletti a caricare i giocattoli sulla slitta trainata dalle altre renne. Non aveva rovinato il Natale ai bambini e il suo viaggio insieme a Babbo Natale alle altre sue amiche renne doveva ancora iniziare! Babbo Natale e le renne partirono puntuali e tutti i bambini, il giorno di Natale, trovarono sotto l’albero tutti i regali che desideravano.                                                                                                    Mariapia

 


FAVOL…OSI GATTI! - favole scritte dagli alunni della Prima I

 CIRILLO IL PREPOTENTE

In una città viveva una famiglia composta da tre gatti: Cirillo, di colore bianco, che era il più piccolo, il più vivace ed un po’ prepotente; poi c’era Morgana, una gatta nera alla quale piaceva oziare al sole; infine Priscilla, che era di colore grigio ed era la più grande.

Cirillo amava fare scherzi a Morgana. Il suo scherzo preferito era bagnarla ogni volta che lei cercava di starsene tranquilla a prendere il sole. Morgana, visto che era un buona e ingenua, ci rimaneva sempre male. Priscilla provava sempre a mettere pace fra i due, ma non ci riusciva. Un giorno a Priscilla venne un’idea per risolvere il problema degli scherzi di Cirillo, così ne organizzò uno insieme a Morgana contro lo stesso Cirillo. Le due un giorno di brutto tempo ne approfittarono: Morgana tolse la corrente mentre Priscilla si nascose dietro una tenda.

Quando Cirillo entrò nella stanza, Priscilla iniziò a muovere la tenda. Cirillo si impaurì e, quando la luce di un lampo illuminò la tenda facendo vedere un’ombra scura, sobbalzò correndo via a nascondersi sotto il divano.

Dopo Priscilla e Morgana andarono da lui dicendogli: “Stai tranquillo, era solo uno scherzo”. A quel punto Morgana gli disse: “Vedi fratellino, gli scherzi non sono divertenti sempre per tutti”. Cirillo, quindi, disse loro: “Avete ragione, ho capito cosa volete dirmi, cercherò di fare meno il prepotente”.                                                                                                        Claudio

CHARLOTTE E PRISCILLA, AMICHE PER LA PELLE

C’era una gatta di nome Charlotte, che viveva da tanto tempo in una villa grandissima, voleva stare sempre sola, amava la sua casa e non voleva essere disturbata e infastidita. Trascorreva le sue giornate da sola e stava sempre su una comoda poltrona del salotto. Un giorno la padrona decise di portare in quella casa un’altra gatta, Priscilla di 5 anni, affettuosa ma molto curiosa. Appena arrivò, Priscilla iniziò a fare tante domande. Charlotte ne era molto infastidita ma poi pensò, essendo saggia, che forse non era così male avere un’amica con cui condividere le giornate, che ormai erano diventate noiose. Le due gatte diventarono amiche inseparabili e alla fine Charlotte capì che era meglio stare in compagnia che da sola.

Chi trova un amico trova un tesoro. 

                                                   Ludovica 

                                                             

                                                                  



LA PAURA DI PRISCILLA

Un giorno la gattina Priscilla decise di andare a fare una passeggiata nel bosco. Camminando, vide una caverna buia e, siccome era sempre molto curiosa, decise di andare a vedere che cosa c’era dentro. Appena entrò vide che sopra di lei c’erano tanti pipistrelli che dormivano, così si spaventò e se ne andò. Nei paraggi si trovava un altro gatto di nome Cirillo che chiese a Priscilla: - Che ci fai qui nel bosco?

Priscilla rispose: - Sono andata a fare una passeggiata, sono entrata in una caverna a curiosare, ma ho visto tanti pipistrelli; allora ho avuto paura e sono scappata! 

Cirillo disse: - Ora ti faccio vedere io! Io non sono un fifone come te, adesso te lo dimostro!

I due gatti andarono insieme alla caverna. Cirillo entrò senza paura, ma appena si girò per vedere se Priscilla era dietro di lui, un pipistrello che gli volò sulla faccia. Cirillo urlò per la paura e scappò via, fuori dalla caverna.

MORALE : Non bisogna  prendere in giro gli altri  per le loro paure, perché tutti hanno paura di qualche cosa.                                    Angela Maria

UNA BELLA LEZIONE

C'era una volta una signora che possedeva due gatti. Cirillo, che aveva poco più un anno, era bianco e prepotente, ma al minimo rumore scappava perché aveva paura. Morgana, che aveva quattro anni, era nera, grassottella, un po' sciocchina, ma molto buona. Cirillo, approfittando del carattere di Morgana, le dava sempre fastidio, ma lei non reagiva mai.

Un bel giorno la signora, portando Cirillo e Morgana con sé, andò a trovare una sua cara amica, la quale aveva altri due gatti: Charlotte e Priscilla. La prima, che aveva diciotto anni, era anziana, tigrata e amava stare per conto suo; Priscilla, che aveva cinque anni, era giovane, grigia e molto curiosa; per questo si rendeva un po' fastidiosa nei confronti degli altri. Mentre stavano tutti e quattro insieme, Priscilla iniziò a gironzolare intorno a Cirillo e ad annusarlo insistentemente. Questo lo infastidì molto ma, pensando che lui faceva a Morgana proprio le stesse cose che ora davano fastidio a lui, capì di essere proprio insopportabile. Da qual momento smise di disturbare Morgana, cercando di non essere più prepotente.

La morale di questa favola è: “Chi la fa l'aspetti”, cioè che se ti comporti male con qualcuno, aspettati che la stessa cosa accada a te.                                                                                   Chiara