CIRILLO IL PREPOTENTE
In una città viveva una famiglia composta da tre gatti:
Cirillo, di colore bianco, che era il più piccolo, il più vivace ed un po’
prepotente; poi c’era Morgana, una gatta nera alla quale piaceva oziare al
sole; infine Priscilla, che era di colore grigio ed era la più grande.
Cirillo amava fare scherzi a Morgana. Il suo scherzo
preferito era bagnarla ogni volta che lei cercava di starsene tranquilla a prendere
il sole. Morgana, visto che era un buona e ingenua, ci rimaneva sempre male. Priscilla
provava sempre a mettere pace fra i due, ma non ci riusciva. Un giorno a
Priscilla venne un’idea per risolvere il problema degli scherzi di Cirillo,
così ne organizzò uno insieme a Morgana contro lo stesso Cirillo. Le due un
giorno di brutto tempo ne approfittarono: Morgana tolse la corrente mentre
Priscilla si nascose dietro una tenda.
Quando Cirillo entrò nella stanza, Priscilla iniziò a muovere
la tenda. Cirillo si impaurì e, quando la luce di un lampo illuminò la tenda
facendo vedere un’ombra scura, sobbalzò correndo via a nascondersi sotto il
divano.
Dopo Priscilla e Morgana andarono da lui dicendogli: “Stai tranquillo, era solo uno scherzo”. A quel punto Morgana gli disse: “Vedi fratellino, gli scherzi non sono divertenti sempre per tutti”. Cirillo, quindi, disse loro: “Avete ragione, ho capito cosa volete dirmi, cercherò di fare meno il prepotente”. Claudio
CHARLOTTE E PRISCILLA, AMICHE PER LA PELLE
C’era una gatta di nome
Charlotte, che viveva da tanto tempo in una villa grandissima, voleva
stare sempre sola, amava la sua casa e non voleva essere disturbata e
infastidita. Trascorreva le sue giornate da sola e stava sempre su una
comoda poltrona del salotto. Un giorno la padrona decise di portare in quella
casa un’altra gatta, Priscilla di 5 anni, affettuosa ma molto curiosa. Appena
arrivò, Priscilla iniziò a fare tante domande. Charlotte ne era molto
infastidita ma poi pensò, essendo saggia, che forse non era così male avere
un’amica con cui condividere le giornate, che ormai erano diventate noiose. Le
due gatte diventarono amiche inseparabili e alla fine Charlotte capì che era
meglio stare in compagnia che da sola.
Chi trova un amico trova un tesoro.
Ludovica
LA PAURA DI PRISCILLA
Un giorno la gattina Priscilla decise di
andare a fare una passeggiata nel bosco. Camminando, vide una caverna buia e,
siccome era sempre molto curiosa, decise di andare a vedere che cosa c’era dentro.
Appena entrò vide che sopra di lei c’erano tanti pipistrelli che dormivano,
così si spaventò e se ne andò. Nei paraggi si trovava un altro gatto di nome
Cirillo che chiese a Priscilla: - Che ci fai qui nel bosco?
Priscilla rispose: - Sono andata a fare
una passeggiata, sono entrata in una caverna a curiosare, ma ho visto tanti
pipistrelli; allora ho avuto paura e sono scappata!
Cirillo disse: - Ora ti faccio vedere io!
Io non sono un fifone come te, adesso te lo dimostro!
I due gatti andarono insieme alla caverna.
Cirillo entrò senza paura, ma appena si girò per vedere se Priscilla era dietro
di lui, un pipistrello che gli volò sulla faccia. Cirillo urlò per la paura e
scappò via, fuori dalla caverna.
MORALE : Non bisogna prendere in giro gli altri per le loro paure, perché tutti hanno paura di qualche cosa. Angela Maria
UNA BELLA LEZIONE
C'era una volta una signora che possedeva due gatti. Cirillo, che aveva
poco più un anno, era bianco e prepotente, ma al minimo rumore scappava perché
aveva paura. Morgana, che aveva quattro anni, era nera, grassottella, un po'
sciocchina, ma molto buona. Cirillo, approfittando del carattere di Morgana, le
dava sempre fastidio, ma lei non reagiva mai.
Un bel giorno la signora, portando Cirillo e Morgana con sé, andò a
trovare una sua cara amica, la quale aveva altri due gatti: Charlotte e
Priscilla. La prima, che aveva diciotto anni, era anziana, tigrata e amava
stare per conto suo; Priscilla, che aveva cinque anni, era giovane, grigia e molto
curiosa; per questo si rendeva un po' fastidiosa nei confronti degli altri.
Mentre stavano tutti e quattro insieme, Priscilla iniziò a gironzolare intorno
a Cirillo e ad annusarlo insistentemente. Questo lo infastidì molto ma,
pensando che lui faceva a Morgana proprio le stesse cose che ora davano
fastidio a lui, capì di essere proprio insopportabile. Da qual momento smise di
disturbare Morgana, cercando di non essere più prepotente.
La morale di questa favola è: “Chi la fa l'aspetti”, cioè che se ti comporti male con qualcuno, aspettati che la stessa cosa accada a te. Chiara
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